TEST di autovalutazione

1 La posizione agostiniana sul rapporto tra fede e ragione può essere espresso con il motto:
A) Per credere dobbiamo sapere di più 
B) Credere di sapere per sapere di più 
C) Se credo so di non sapere ed ho il vero sapere 
D) Credere per sapere di più e sapere per credere

 

2 L’argomento contro il dubbio è rivolto:
A) Agli scettici 
B) Agli epicurei 
C) Agli stoici 
D) Ai neoplatonici

 

3 Il dubbio viene superato perché:
A) Non garantisce alcuna certezza 
B) Se si dubita si è certi di dubitare e si è al di la del dubbio 
C) La ragione della certezza l’uomo ha dentro di sé e la deve cercare 
D) Si rivela come una falsa posizione per rifiutare la verità

 

4 La luce vera che illumina ogni uomo è:
A) La ragione 
B) La Rivelazione 
C) La fede 
D) Dio

 

5 Per male metafisico Agostino intende:
A) Il peccato in quanto sconvole la gerarchia della realtà 
B) Il male di vivere in quanto è connaturato all’uomo 
C) Il difetto che corrode dall’interno l’essere fin dalla creazione 
D) Il limite, la mancanza di pienezza dell’essere, proprio di ogni creatura

 

6 Nell’ambito del pensiero cristiano medievale, parla di preambolo della fede:
A) Anselmo 
B) Bonaventura 
C) Tommaso 
D) Bernardo

 

7 I preambula fidei sono:
A) La verità di fede che è impossibile non professare 
B) Premesse della fede indispensabili per la ragione 
C) Le verità razionalmente dimostrabili, premesse necessarie alla fede 
D) Tutte le verità di fede che è possibile dimostrare con la ragione

 

8 Nel rapporto tra ragione e fede Tommaso sostiene:
A) L’autonomia della fede nei confronti della ragione, per cui la ragione non può parlare delle questioni di fede 
B) L’autonomia della ragione nei confronti della fede, rifiutando la tesi della filosofia come “ancella” della teologia 
C) L’autonomia della teologia , non più ancella, sia della fede che della ragione 
D) Che ragione e fede sono due parti , reciprocamente autonome, di uno stesso sapere non più ancillare: la teologia

 

9 Tommaso critica la prova ontologica di Anselmo sull’esistenza di Dio perché, anche ammessa la definizione di Dio come essere di cui non può essere pensato nulla di maggiore:
A) Niente esclude che nella realtà vi sia un essere ancora maggiore 
B) Non è detto che tale essere pensato esiste, oltre che nell’intelletto, anche nella realtà 
C) Solo Dio, rivelandosi, potrebbe rendere certa ed evidente all’uomo la sua esistenza 
D) Che nega l’esistenza di Dio potrebbe obiettare che nella sua esperienza non vi è nulla di assoluto e perfettissimo

 

10 Tommaso, nella prova dell’esistenza di Dio, procede:
A) Muovendo da ciò che ha priorità logica 
B) Muovendo da ciò che è primo per noi, gli effetti, per risalire alle cause 
C) Partendo dalle cause che logicamente ci sono note, per arrivare alla Causa 
D) Muovendo sia da ciò che ha priorità logica sia da ciò che è primo per noi, perché l’uomo non può prescindere da nessuna delle due vie