TEST di autovalutazione

1 Nel secondo ciclo economico della prima rivoluzione industriale collocato tra il 1850 e il 1890:
A) La Fase “A” di espansione si struttura a partire dalla fine delle guerra di indipendenza americana
B) La Fase “B” di caduta si struttura a partire dalla fine delle guerre europee del 1848 e dal contemporaneo processo di diffusione del capitalismo industriale sul continente.
C) La Fase “A” di espansione si struttura a partire dalla "gloriosa" rivoluzione inglese
D) La Fase “A” di espansione si struttura a partire dalla fine delle guerre europee del 1848 e dal contemporaneo processo di diffusione del capitalismo industriale sul continente.

 

2 Nel passaggio tra l’Ottocento e il Novecento:
A) Si registra la crisi questo primo modello di capitalismo industriale
B) Si registra l’apogeo di questo primo modello di capitalismo industriale avvalorata dalla teoria keynesiana
C) Si registra l’apogeo di questo primo modello di capitalismo industriale e la teoria marginalista tenta di esserne in qualche modo il modello teorico di riferimento
D) Si registra l’apogeo di questo primo modello di capitalismo che avvantaggia la periferia del sistema

 

3 Per capire la geografia della seconda rivoluzione industriale:
A) È necessario analizzare i processi di trasfermiento tecnologico tra Cina ed Europa nel corso del Medio Evo
B) Non risulta affatto utile considerare le teorie di Wallerstein sull'economia-mondoè necessario rifarsi alle teorie
C) Bisogna considerare innanzitutto la geografia del continente americano nel settecento
D) Può essere utile considerare le teorie di Wallerstein sull'economia-mondoè necessario rifarsi alle teorie

 

4 Al centro del sistema nell'economia mondo della seconda rivoluzione industriale:
A) È presente la Gran Bretagna come Paese leader
B) Sono presenti i second comers
C) Sono presenti i paesi coloniali data l'importanza delle loro materie prime
D) Sono presenti i paesi della periferia europea che partecipano alla prima guerra mondiale

 

5 La costruzione di una concezione dinamica dell’economia:
A) Si afferma in contemporanea con l'affermazione del capitalismo mercantile
B) È caratterizzate da una centralità del fattore “lavoro” per la riproduzione del sistema economico
C) È basata, tra le altre cose, sull'assenza di un collegamento tra le “teorie dello sviluppo” e le “teorie della crisi” come parte dell’alternanza di fasi cicliche di crescita e caduta del sistema economico e come categorie utili a spiegarne i movimenti di fondo
D) È basata, tra le altre cose, sullo stretto collegamento tra le “teorie dello sviluppo” e le “teorie della crisi” come parte dell’alternanza di fasi cicliche di crescita e caduta del sistema economico e come categorie utili a spiegarne i movimenti di fondo

 

6 Secondo l'approccio di Marx allo studio dei processi di sviluppo:
A) Il sistema economico feudale segna la rottura nella continuità economica delle società preindustriali
B) Non è necessario indagare i rapporti tra i fattori della produzione
C) Il materialismo storico e la “dinamica capitale/lavoro” sono alcuni degli elementi che consentono di indagare i meccanismi di funzionamento del capitalismo industriale.
D) Il materialismo storico e la “dinamica capitale/lavoro” sono strumenti dell'analisi politica dei processi sociali ma non della analisi economica

 

7 La costruzione del pensiero marginalista:
A) Si basa su un approccio metodologico di tipo deduttivo-normativo, ovvero sulla ricerca di quelle norme teoriche di funzionamento del sistema di carattere universale che consentono di spiegare i meccanismi fattuali storicamente determinati
B) Si basa su un approccio metodologico di tipo induttivo
C) Si afferma a seguito degli effetti della crisi del '29
D) Si afferma in contemporanea con la prima rivoluzione industriale

 

8 Secondo il pensiero marginalista:
A) Il sistema economico è dotato di un diversi punti di equilibrio
B) Il sistema economico non può mai raggiungere un punto di equilibrio
C) Il sistema economico è dotato di un unico punto di equilibrio quale espressione della piena efficienza del sistema e dei fattori della produzione.
D) Il sistema economico è dotato di un unico punto di equilibrio che non rappresenta però necessariamente la piena efficienza del sistema e dei fattori della produzione.

 

9 La “rivoluzione marginalista”:
A) Portò a un cambiamento significativo nell’analisi economica: l’utilizzo di nuove categorie interpretative e di nuovi strumenti di calcolo più raffinati rispetto al passato permisero, infatti, non solo un diverso approccio teorico, ma anche una maggiore integrazione tra la teoria economica e l’analisi quantitativa
B) Portò a un cambiamento poco significativo nell’analisi economica senza l’utilizzo di nuove categorie interpretative e di nuovi strumenti di calcolo più raffinati
C) Si limitò a rimodulare la teoria di Adam Smith
D) Assunse molti punti della teoria Marxiana per costruire il suo impianto macroeconomico

 

10 Le conseguenze della prima guerra mondiale e della crisi del 1929:
A) Portarono a un sodalizio tra teoria amrginalista e teoria marxiana
B) Portarono alla vittoria delle teorie marxiane su quelle marginaliste
C) Confermarono le teorie marginaliste
D) Riportarono il concetto di “crisi” al centro dell’attenzione degli studiosi, imponendo un aggiornamento della riflessione teorica e rimettendo in discussione molti parametri della scuola marginalista