TEST di autovalutazione

1 Le aziende non sono monadi perché:
A) Operano nel più ampio contesto di un settore che ha un andamento nella dimensione locale, nazionale e internazionale.
B) Operano nel più ampio contesto internazionale pur restando nelle politiche di investimento nello specifico ambito territoriale.
C) Nelle politiche di sviluppo hanno l'obbligo di raccogliere le valutazioni delle società di rating.
D) Nella gestione dei piani formativi non possono accedere ad inventivi e finanziamenti se non in maniera corporativa.

 

2 Le caratteristiche del settore in cui una impresa opera è importante per:
A) L'accesso al credito e ai finanziamento per i piani di risanamento aziendale.
B) Per conoscere le peculiarità del mercato di riferimento di un’impresa e determinare alcuni aspetti chiave.
C) Per conoscere le peculiarità del mercato di riferimento dei clienti a cui si rivolgono.
D) Per conoscere le peculiarità del mercato di riferimento dei fornitori da cui si approvvigionano.

 

3 Le analisi settoriali rappresentano:
A) Una buona sintesi di dati qualitativi per comprendere la tipologia di formazione continua che una impresa deve realizzare.
B) Una buona sintesi di dati qualitativi per comprendere il segmento in cui una impresa opera o intende operare.
C) Una buona sintesi di dati qualitativi e quantitativi per comprendere il segmento in cui una impresa opera o intende operare.
D) Una buona sintesi di dati quantitativi per comprendere il segmento in cui una impresa opera o intende operare.

 

4 Il piano formativo settoriale è:
A) Un dispositivo di programmazione del territorio in cui una azienda opera, per rispondere al bisogno di finanziamento per la copertura della cassa integrazione.
B) Un documento di programmazione regionale per lo sviluppo delle figure professionali impegnati in ruoli operativi.
C) Un documento di programmazione dei Fondi Interprofessionali per la realizzazione degli avvisi per il finanziamento della formazione continua.
D) Un dispositivo di programmazione di interventi formativi con finalità specifiche per lo sviluppo di un determinato settore produttivo.

 

5 I principali obiettivi di un piano di settore sono:
A) Dare evidenza alle altre aziende del settore della tipologia di formazione che si realizza in una azienda.
B) Analizzare gli elementi di innovazione tecnologica e organizzativa che modificano i processi di lavoro di un settore e individuare le competenze necessarie.
C) Analizzare gli elementi disfunzionali nei processi di lavoro di un settore e individuare i profili da sostituire.
D) Analizzare gli elementi di innovazione tecnologica e organizzativa che modificano i processi di lavoro di un settore e individuare le fonti di finanziamento.

 

6 Alla base delle analisi settoriali ci sono:
A) Studi universitari e ricerche internazionali di giuristi.
B) Studi socio-economici che utilizzano dati statistici che vengono verificati con un panel di opinion leader.
C) Le opinioni degli imprenditori.
D) Le valutazioni delle banche e delle socità di rating.

 

7 Una caratteristica dello sviluppo dei piani di formazione settoriali è quella di essere:
A) Condivisi con le Regioni.
B) Condivisi e funzionali per intere filiere.
C) Condivisi e funzionali per tutti i lavoratori.
D) Interni all'azienda e riservati.

 

8 Le cooperazioni tra aziende consentono una rilevazione completa delle:
A) Caratteristiche della produzione specifica nel settore.
B) Esigenze di agevolazioni fiscali in un determinato settore economico.
C) Esigenze di finanziamento alla formazione in un determinato settore economico.
D) Esigenze di abilità sul mercato del lavoro in un determinato settore economico.

 

9 Le risorse economiche messe a disposizione hanno entità diverse ma spesso utilizzano come parametri massimi per il contributo:
A) Il costo ora/allievo.
B) Il contributo ora/allievo.
C) Il costo ora/docente.
D) Il costo ora/struttura.

 

10 Per un miglioramento dei PFS è necessaria la costruzione di:
A) Reti
B) Agevolazioni specifiche
C) Agenzie formative dedicate
D) Dispositivi normativi adeguati