TEST di autovalutazione

1 Le conoscenze procedurali:
A) Esistono due tipi principali di conoscenze procedurali: il riconoscimento di modelli e la sequenza di azioni
B) Esistono quattro tipi principali di conoscenze procedurali
C) Sono conoscenze procedurali soltanto il riconoscimento di modelli e la sequenza di azioni
D) Esistono due tipi principali di conoscenze procedurali dai quali esulano il riconoscimento di modelli e la sequenza di azioni

 

2 Gli studi che sono stati condotti da Chomsky alla fine degli anni cinquanta hanno progressivamente demolito ciò che gli approcci comportamentismi al linguaggio (Skinner, 1937) avevano costruito:
A) Vero
B) Falso
C) Gli studi che sono stati condotti da Chomsky alla fine degli anni cinquanta non hanno demolito ciò che gli approcci comportamentismi al linguaggio (Skinner, 1937) avevano costruito
D) Gli studi che sono stati condotti alla fine degli anni ottanta non hanno demolito ciò che gli approcci comportamentismi al linguaggio avevano costruito negli anni quaranta

 

3 La critica al comportamentismo poggiava principalmente su:
A) Quattro ampie classi di obiezioni
B) Due ampie classi di obiezioni: da un lato la creatività e l’indipendenza dello stimolo che i parlanti sembrano palesare, dall’altro la complessità delle relazioni strutturali che permeano il linguaggio stesso
C) Sette ampie classi di obiezioni
D) Creatività e l’indipendenza dello stimolo che i parlanti sembrano palesare e sulla complessità delle relazioni strutturali che permeano il linguaggio stesso

 

4 Il cognitivismo rappresenta più:
A) Una “rivoluzione metodologica”
B) “Rivoluzione cognitiva” (nel senso Kuhniano)
C) Una nuova scienza
D) Una nuova scienza che rivoluziona i processi cognitivi

 

5 Saerl, (1980) indica come responsabile del “paradosso della stanza cinese” il fatto che i simboli mancano di “significati intrinseci”:
A) Falso
B) Vero
C) Saerl non indica quale fatto sia responsabile del “paradosso della stanza cinese”
D) Saerl indica come responsabile del “paradosso della stanza cinese” la mancanza di simboli

 

6 Pylishyn (1984) espresse molto chiaramente i vincoli a cui deve essere sottoposta la funzione di traduzione:
A) La funzione realizzata da un trasduttore è primitiva ed è non simbolica
B) La funzione realizzata da un trasduttore non è primitiva
C) La funzione realizzata da un trasduttore è simbolica
D) La funzione realizzata da un trasduttore è primitiva e simbolica

 

7 Pylishyn (1984) espresse molto chiaramente i vincoli a cui deve essere sottoposta la funzione di traduzione:
A) La funzione è determinata da piccoli stimoli esterni
B) La funzione non è determinata dallo stimolo
C) La funzione è determinata soltanto dagli stimoli
D) La funzione è determinata dallo stimolo

 

8 Pylishyn (1984) espresse molto chiaramente i vincoli a cui deve essere sottoposta la funzione di traduzione:
A) I trasduttori non devono preservare tutta l’informazione che è rilevante per la cognizione
B) I trasduttori devono preservare tutta la cognizione
C) I trasduttori devono preservare tutta l’informazione che è rilevante per la cognizione
D) I trasduttori devono preservare tutta l’informazione non rilevante per la cognizione

 

9 Il “test di Turino Totale” prevede:
A) Di non stabilire una equivalenza funzionale tra agenti che sono indistinguibili in quanto alla loro “capacità robotica e non”
B) Di stabilire una equivalenza funzionale non solo tra agenti che sono indistinguibili in quanto alla loro “capacità robotica e non” solo per quanto riguarda la capacità di manipolare simboli
C) Di stabilire una equivalenza funzionale solo tra agenti che sono indistinguibili in quanto alla loro “capacità robotica e non” (come proponeva Turino) indistinguibili solo per quanto riguarda la capacità di manipolare simboli
D) Di stabilire una equivalenza funzionale solo tra agenti che sono indistinguibili solo per quanto riguarda la capacità di manipolare simboli

 

10 Il modello (esternalista), proposto da Andy Wells prende spunto dal modello originale di turino, dove:
A) "L’agente” riceve come input dei simboli dall’interno e li elabora per produrre un output
B) “L’agente”, la macchina, riceve come input dei simboli (dall’esterno) e li elabora per produrre un output
C) “L’agente”, la macchina, non riceve input dei simboli dall’esterno e, quindi, non elabora per produrre un output
D) “L’agente” riceve come input dei simboli (dall’esterno) ma non li elabora per produrre un output