TEST di autovalutazione

1 Il lavoratore può essere sanzionato per esternazioni contro il datore di lavoro sui social network:
A) Solo se lo nomina e identifica espressamente
B) Anche se si può dedurre il riferimento dell'esternazione all'azienda o al datore, pur non espressamente nominato
C) Solo se si tratta di offese pesanti
D) Solo se l'esternazione è leggibile dagli amici

 

2 Il lavoratore, nell'uso dei social aziendali:
A) Deve rispettare anche il segreto professionale, industriale, aziendale, d'ufficio a seconda dei casi
B) Non ha limiti di segreto
C) Può esprimere le proprie opinioni a piacimento, anche sul profilo aziendale
D) Deve osservare buon senso

 

3 Le policy e i regolamenti aziendali:
A) Possono stabilire solo regole di condotta interne all'azienda
B) Possono stabilire regole di condotta all'esterno dell'azienda, se concernenti contenuti ad essa relativi veicolati sui social personali dai lavoratori
C) Nessuna delle risposte è corretta
D) Devono includere i riferimenti del codice penale

 

4 Il lavoratore che diffama un datore di lavoro sui social network:
A) Può essere licenziato ma non per giusta causa
B) Non può essere licenziato
C) Può essere licenziato per giustificato motivo
D) Può essere licenziato per giusta causa

 

5 Il profilo social di un'azienda potrebbe:
A) Essere gestito solo da un account aziendale
B) Essere gestito sia da un account aziendale sia da quello personale di un lavoratore, per questo va regolata l'eventuale transizione alla cessazione del rapporto di lavoro
C) Non può essere attivato, è vietato dalla legge
D) Non è ammesso dal Garante

 

6 I log dell'utilizzo del pannello di controllo e gestione dei contenuti del profilo social aziendale:
A) Costituisce controllo a distanza ex art. 4 Statuto lavoratori
B) Non può in alcun modo costituire una forma di controllo a distanza
C) Non rileva per lo Statuto dei lavoratori ma solo per le condizioni contrattuali del social network
D) Nessuna delle risposte è corretta

 

7 Il lavoratore non può mai nemmeno menzionare il datore di lavoro o l'azienda per cui lavora, sui social:
A) TRUE
B) FALSE
C) Falso, se resta nei limiti della libertà di espressione costituzionalmente garantiti
D) Falso, può dirne quello che vuole senza essere responsabile

 

8 Il datore di lavoro:
A) Può usare un alias o un profilo finto per chiedere l'amicizia sui social al lavoratore, a certe condizioni
B) Non può mai usare alias o un profilo finto per chiedere l'amicizia sui social al lavoratore
C) Deve sempre evitare l'amicizia sui social con il lavoratore
D) Nessuna delle risposte è corretta

 

9 Il datore di lavoro:
A) Può ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.
B) Non può ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.
C) Non può, ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, evitare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.
D) Deve ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, operare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.

 

10 Non costituisce diffamazione sui social, secondo la Cassazione:
A) Il commento offensivo scambiato sulla bacheca di Facebook
B) Il commento offensivo scambiato su Twitter
C) Il commento offensivo scambiato sulla chat chiusa, riservata solo ad alcuni interlocutori, su Facebook
D) Il commento offensivo spedito a 1000 colleghi