TEST di autovalutazione |
TEST di autovalutazione |
1 | L'impianto elettrico di cantiere deve essere eseguito: | ||
A) | Da imprese che attestano di avere esperienza nell'esecuzione di tali attività minimo da 3 anni | ||
B) | Da imprese che dimostrano di avere esperienza nella realizzazione degli impianti elettrici minimo da 7 anni di cui 3 anni specifici nella realizzazione degli impianti elettrici da cantiere | ||
C) | Da imprese che hanno nel loro organico personale adeguatamente formato nel settore dell'impiantistica | ||
D) | Le imprese installatrici in possesso dei requisiti tecnico professionali rilasciati dalla competente Camera di Commercio |
2 | Il datore di lavoro deve provvedere affinchè gli edifici, gli impianti, strutture, attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini pertanto: | ||
A) | Provvede ad installare l'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche | ||
B) | Redige un documento di valutazione del rischio fulmini e dal risultato di tali analisi provvede o meno a realizzare detto impianto di protezione contro le scariche atmosferiche | ||
C) | E' una scelta del Datore di Lavoro provvedere alla realizzazione degli impianti di protezione scariche atmosferiche, in funzione della disponibilità economica | ||
D) | Aspetta l'esito della riunione congiunta con RSPP, Medico competente, RLS, tecnici, circa la possibilità di fare a meno l'impianto di protezione |
3 | Le tipologie di danni prodotti: da un fulmine, sono definiti: | ||
A) | In base all'esperienza progressa del tecnico che effettua la valutazione | ||
B) | Dalla Norma CEI EN 62305-2 | ||
C) | Non possono essere definiti | ||
D) | E' una scelta individuale del tecnico che fa la valutazione se considerare o meno detti danni |
4 | I danni prodotti dal fulmine possono essere essenzialmente: | ||
A) | Di un solo tipo quelli relativi a danni ad esseri viventi, essenzialmente morte o lesione di persone o animali | ||
B) | Di un tipo solo quelli relativi alle avarie di apparecchiature elettriche ed elettroniche | ||
C) | Di tre tipi, D1 : danni ad esseri viventi, essenzialmente morte o lesione di persone o animali;D2 : danni fisici, quali incendi, esplosioni, rotture meccaniche, rilascio di sostanze tossiche, etc.. D3 : avarie di apparecchiature elettriche ed elettroniche | ||
D) | Non sono definibili danni |
5 | Le sorgenti di danno sono identificati: | ||
A) | A seconda del punto di caduta del fulmine | ||
B) | Non è possibile individuare la sorgente di danno | ||
C) | In funzione delle tipologie di fulmine | ||
D) | In funzione del tipo di temporale |
6 | La fulminazione indiretta S2 è una sorgente di danno identificato quando: | ||
A) | Il fulmine cade a terra in prossimità della struttura | ||
B) | Il fulmine cade a terra dentro la struttura e può causare l'avaria di apparecchiature elettriche ed elettroniche dovute ad accoppiamento resistivo ed induttivo (D3) | ||
C) | Il fulmine cade a terra in prossimità della struttura e non causa alcun danno | ||
D) | Il fulmine cade a terra in prossimità della struttura e può causare morte di persone o animali per tensioni di contatto dovute alle correnti di fulmine trasmesse dalla linea ( D1) |
7 | Il Datore di Lavoro , deve adottare misure di prevenzione e protezione da scariche atmosferiche, quando della stima del rischio risulta: | ||
A) | R > Rt | ||
B) | R < Rt | ||
C) | R = O | ||
D) | R ≠ RE |
8 | Nel caso in cui la valutazione del rischio di fulminazione è stata effettuata in base alle norme tecniche precedenti: | ||
A) | Il datore di lavoro, avendola già fatta è in regola con i propri adempimenti | ||
B) | Il datore di lavoro, sceglie in funzioone alle precedenti scelte tecniche, se effettuare nuovamente l'analisi in conformità alla norma CEI EN 62305-2 | ||
C) | Se l'impianto di protezione non ha mai dato problemi, il datore di lavoro sceglie, di non rifare l'analisi di valutazione del rischio, poiché le scelte tecniche ad oggi sono ben progettate | ||
D) | Il datore di lavoro dovrà effettuare nuovamente la valutazione in conformità alla Norma CEI EN 32305-2 e se necessario dovrà individuare e realizzare le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla stessa norma |
9 | Secondo la guida CEI 64-17 l'impianto elettrico di cantiere è costituito: | ||
A) | Dall’insieme dei componenti elettrici, elettricamente dipendenti, installati all’interno dell’area delimitata dal recinto del cantiere | ||
B) | Dall'impianto di messa a terra e dall'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche | ||
C) | Dall'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche | ||
D) | Dall'impianto di messa a terra, dall'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche dei collegamenti elettrici dal punto di consegna dell’Azienda Elettrica distributrice fino al quadro elettrico generale |
10 | L'impianto elettrico di cantiere deve: | ||
A) | Essere verificato periodicamente con frequenza stabilita con riferimento alle Norme CEI (se presenti) ed/o alla valutazione del rischio | ||
B) | Non occorre alcuna verifica periodica poiché eseguito da ditte abilitate dalla Camera di Commercio | ||
C) | Non occorre alcuna verifica periodica, poiché la ditta che ha eseguito l'impianto ha rilasciato regolare Dichiarazione di conformità di cui alla 37/08 | ||
D) | Occorre una verifica solo su cavi e quadri elettrici | ||