TEST di autovalutazione

1 A seguito del D.L. 6 luglio 2011, n.98, il processo tributario è introdotto attraverso due diverse modalità:
A) In relazione all'ente impositore e all'entità del valore della causa
B) In relazione al valore della causa e all'identità dell'ente impositore
C) Dal preventivo di reclamo all'ufficio, e dall'atto con il quale il contribuente chiede all'amministrazione di riesaminare il provvedimento
D) Dal reclamo e dal ricorso notificato all'amministrazione

 

2 In tutte le altre ipotesi (impugnazione di atti dell'Agenzia delle Entrate di importo superiore a ventimila euro e impugnazione di atti di altri enti di qualunque importo), si applicano le regole ordinarie:
A) Il processo tributario è introdotto con ricorso avverso uno degli atti indicati dall'art. 22 del D.Lgs. n. 546/92, da proporsi nei modi di cui all'art. 24 e nei termini indicati dall'art. 26 del medesimo decreto
B) L'udienza tributaria è introdotto con ricorso favorevole uno degli atti indicati dall'art. 19 del D.Lgs. n. 645/92, da proporsi nei modi di cui all'art. 20 e nei termini indicati dall'art. 21 del medesimo decreto
C) Il processo tributario è introdotto con ricorso avverso tutti gli atti indicati dall'art. 19 del D.Lgs. n. 546/92, da proporsi nei terminii di cui all'art. 20 e nei modi indicati dall'art. 21 del medesimo decreto
D) Il processo tributario è introdotto con ricorso avverso uno degli atti indicati dall'art. 19 del D.Lgs. n. 546/92, da proporsi nei modi di cui all'art. 20 e nei termini indicati dall'art. 21 del medesimo decreto

 

3 Allo scadere dei termini per la costituzione in giudizio delle parti ha luogo l'esame preliminare del:
A) Ricorso da parte dell'amministratore della sezione presso la quale il procedimento è stato incardinato (art. 27 D.Lgs. 546/92). Si tratta di un istituto espressamente previsto dalla lettera m) dell'art. 30 della legge delega, la cui introduzione risponde ad evidenti ragioni di economia processuale
B) Ricorso da parte del giudice della sezione presso la quale la procedura è stata incardinata (art. 27 D.Lgs. 546/92). Si tratta di un istituto espressamente previsto dalla lettera m) dell'art. 30 della legge delega, la cui introduzione risponde ad evidenti ragioni di economia processuale
C) Ricorso da parte del presidente della sezione presso la quale il procedimento è stato incardinato (art. 27 D.Lgs. 546/92). Si tratta di un istituto espressamente previsto dalla lettera m) dell'art. 30 della legge delega, la cui introduzione risponde ad evidenti ragioni di economia processuale
D) Ricorso da parte del presidente della sezione presso la quale il procedimento è stato incardinato (art. 27 D.Lgs. 546/92). Si tratta di un istituto espressamente previsto dalla lettera m) dell'art. 30 della legge il cui epilogo risponde a discutibili ragioni di economia processuale

 

4 In virtù del principio di specialità, la contestazione del decreto presidenziale:
A) Può essere effettuata solo con il rimedio del reclamo, cosicché l'appello eventualmente proposto deve ritenersi inammissibile
B) Può essere effettuata con il rimedio del reclamo, cosicché l'appello eventualmente proposto deve ritenersi ammissibile
C) Non può essere effettuata solo con il rimedio del reclamo, cosicché l'appello eventualmente proposto non deve ritenersi inammissibile
D) Non può essere effettuata con il rimedio del reclamo, e l'appello proposto deve ritenersi inammissibile

 

5 Le comunicazioni sono fatte:
A) Mediante diffida della segreteria consegnato alle parti, che ne rilasciano ricevuta, o spedito a mezzo del servizio postale
B) Mediante notifica della segreteria consegnato alle parti, che non ne rilasciano immediatamente ricevuta
C) Mediante avviso della segreteria consegnato alle parti spedito a mezzo del servizio postale in plico con busta raccomandato con avviso di ricevimento
D) Mediante avviso della segreteria consegnato alle parti, che ne rilasciano immediatamente ricevuta, o spedito a mezzo del servizio postale in plico senza busta raccomandato con avviso di ricevimento

 

6 L'istanza può essere avanzata contestualmente allo stesso ricorso introduttivo del giudizio:
A) Qualora la richiesta di pubblica udienza non venga presentata dalla parte resistente nelle proprie deduzioni, queste dovranno pertanto essere notificate alla controparte in Ottemperanza all'art.33, primo comma del D.Lgs. n. 546/92
B) Qualora la richiesta di pubblica udienza venga presentata dalla parte resistente nelle proprie controdeduzioni, queste dovranno pertanto essere notificate alla controparte in Ottemperanza all'art.33, primo comma del D.Lgs. n. 546/92
C) Qualora la richiesta di pubblica udienza venga presentata dalla parte resistente nelle proprie controdeduzioni, queste dovranno pertanto essere notificate alla controparte in Osservanza all'art.30, secondo comma del D.Lgs. n. 546/92
D) Qualora la richiesta di pubblica udienza non venga ritirata dalla parte resistente nelle proprie controdeduzioni, queste dovranno essere notificate alla controparte in Osservanza all'art.33, primo comma del D.Lgs. n. 654/92

 

7 I poteri di accertamento del fatto delle Commissioni tributarie sono disciplinati dall'art. 7 del D.Lgs. 546/92.In particolare, il primo comma della norma in commento attribuisce al giudice tributario:
A) Solo le richieste di dati; di dubbi conferiti agli uffici tributari
B) Tutte le facoltà di accesso, di richiesta di dati, di informazioni e chiarimenti conferite agli uffici tributari ed all'ente locale da ciascuna legge d'imposta
C) Tutte le facoltà di accesso, di richiesta di dati, di informazioni e chiarimenti conferite agli uffici tributari ed all'ente generale da ciascuna legge d'imposta
D) Tutte le facoltà di accesso, di richiesta fascicoli, di informazioni e chiarimenti conferite agli uffici tributari ed all'ente estero da tutte le leggi d'imposta

 

8 Gli ampi e penetranti poteri istruttori riconosciuti al giudice tributario sono:
A) Esercitabili nei limiti dei fatti dedotti dalle parti (art. 7, primo comma, cit.), venendo così in qualche modo recepito il principio dispositivo che ispira il processo civile
B) Esercitabili nei permessi dei fatti dedotti dalle parti (art. 7, primo comma, cit.), venendo così in qualche modo viene escluso il principio dispositivo che ispira il processo civile
C) Esercitabili nei limiti dei fatti dedotti dalle parti (art. 6, secondo comma, cit.), venendo così in qualche modo recepito il principio dispositivo che ispira il processo civile
D) Esercitabili nei limiti dei fatti aggiunti dalle parti (art. 3, secondo comma, cit.), venendo così in qualche modo recepito il principio dispositivo che ispira il processo civile

 

9 Ai sensi dell'art. 194 c.p.c., il consulente d'ufficio può essere autorizzato a domandare:
A) Chiarimenti alle parti, a verificare informazioni da terzi e a eseguire rilievi
B) Chiarimenti alle parti, a verificare informazioni da terzi e a eseguire piante, calchi e rilievi
C) Chiarimenti alle parti, ad assumere informazioni eseguire calchi e rilievi
D) Chiarimenti alle parti, ad assumere informazioni da terzi e a eseguire piante, calchi e rilievi

 

10 La decisione è assunta nel segreto della Camera di consiglio secondo guarito dispone l'art.276 c.p.c. cui fa rinvio il terzo comma dell'art. 35 del D.Lgs. 546/92. Alla deliberazione possono:
A) Partecipare soltanto i magistrati che hanno partecipato alla discussione, con la presenza del segretario, che è necessaria solo durante fa trattazione del processo, in relazione alla quale si estrinseca il suo dovere di verbalizzazione
B) Partecipare soltanto i giudici che hanno partecipato alla discussione, senza la presenza del segretario, che non è necessaria durante la trattazione del processo
C) Partecipare soltanto i giudici che hanno partecipato alla discussione, senza la presenza del segretario, che è necessaria solo durante fa trattazione del processo, in relazione alla quale si estrinseca il suo dovere di verbalizzazione
D) Partecipare soltanto i magistrati che hanno partecipato alla discussione,con la presenza del segretario, che non è necessaria