TEST di autovalutazione

1 L’evento avverso si presenta:
A) Quando si provoca un danno o un disagio dovuto alla organizzazione della struttura; 
B) Quando si provoca un danno collegato alle cure mediche somministrate fuori dalla struttura; 
C) Quando si provoca un danno imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza (OMS); 
D) Quando si provoca un danno imputabile, in modo volontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza.

 

2 Il rischio è determinato:
  :
A) Dalla probabilità del verificarsi dell’evento avverso unita alla gravità del danno che l’evento provoca; 
B) Dalla probabilità del verificarsi dell’evento avverso che esprime l’intensità del danno; 
C) Dalla gravità del danno e dalla capacità di misurare l’incidenza dell’errore; 
D) Dalla percentuale che esprime quanto è possibile che si verifichi il danno.

 

3 Sicurezza in sanità è garantita da:  :
A) Dal rispetto di ogni procedura idonea a evitare il danno; 
B) Dalla rilevazione, eliminazione e/o prevenzione di ogni evento idoneo a produrre un danno; 
C) Dalla considerazione dei possibili danni che potrebbero derivare dalla somministrazione di cure; 
D) Dalla predisposizione e condivisione di procedure in grado di prevenire le cause di danno.

 

4 La normativa italiana considera il rischio clinico:   :
A) Dal punto di vista della sicurezza dell’ambiente di lavoro; 
B) Dal punto di vista civilistico e penale (responsabilità), nella previsione della sicurezza e dell’ambiente;
C) Dal punto di vista della sicurezza e dei danni ambientali; 
D) Esclusivamente nell’ambito della normativa regionale.

 

5 Gli aspetti qualitativi del rischio:   :
A) Sono connessi alle caratteristiche del rischio ed alle componenti che l’hanno determinato; 
B) Riguardano la frequenza del verificarsi degli eventi avversi; 
C) Riguardano la gravità del danno;
D) Si collegano agli aspetti ed alle condizioni in cui si verifica l’evento avverso.

 

6 Il comportamento umano nella determinazione del rischio:  :
A) è considerato uno dei fattori nella determinazione dell’errore; 
B) è valutato solo come componente residuale nella determinazione di cause di errore;
C) è considerato solo in caso di essere stata causa diretta del verificarsi dell’errore; 
D) è considerato come causa centrale nel determinarsi dell’errore.

 

7 I fallimenti latenti (latent failures) sono generati:   :
A) Da errori del personale sanitario nella erogazione del servizio; 
B) Da errori del personale sanitario nella pratica della cura; 
C) Da errori del personale dirigente sanitario ed amministrativo nella pratica sanitaria; 
D) Da errori della dirigenza medica e di quella amministrativa non coinvolte nel processo.

 

8 L’errore Knowledge based è:   :
A) Un errore umano collegato ad un comportamento che deriva da applicazione di conoscenza ad un caso sconosciuto; 
B) Un errore di pratica connesso alla cattiva interpretazione delle condizioni ed alla somministrazione della cura; 
C) Un errore di pratica non intenzionale collegato ad un’errata applicazione di conoscenza; 
D) Un errore umano dovuto all’applicazione di regole di comportamento definite e già prescritte, ma non adatte al caso.

 

9 Gli slips sono:   :
A) Errori di esecuzione dovuti a difetti di memoria ed applicazione delle procedure;
B) Errori di esecuzione a livello di abilità; 
C) Errori di comportamento dovuti a comportamenti automatici legati ad una precisa situazione; 
D) Errori commessi durante l’esecuzione della pratica.

 

10 I fattori connessi al team di lavoro sono:   :
A) Condizione personale del paziente ed alla motivazione del personale sanitario; 
B) Comunicazione verbale e scritta, supervisione e opportunità aiuto, composizione ed articolazione del team; c
C) Apacità del personale e chiarezza del compito;
D) Dotazione di personale e mix di competenze.